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Posts Tagged ‘Tokyo University Touchable Holography’

Quello che osservate nel video qui sopra è un esperimento di laboratorio di Touchable Holography. Si tratta di un’idea semplice e rivoluzionaria che avrà applicazioni in moltissimi campi diversi. In cosa consiste? Rendere gli ologrammi percepibili al tatto. Su questa nuova tecnologia ideata all’Università di Tokyo ho scritto un articolo che è stato pubblicato dal settimanale L’Espresso con il titolo “Baciami, ologramma”. Potete leggerlo in edicola fino al 29 ottobre, oppure qui sotto.

“Immaginate di avere un mini-elefantino, alto pochi centimetri,  che vi trotterella sul palmo della mano. Il vostro inedito pet è un ologramma, cioè un’immagine tridimensionale fatta solo di luce, eppure voi riuscite non solo a vederla ma anche a sentirla: percepite chiaramente le zampette dell’elefantino sulla vostra pelle.  Ora mantenete la mano aperta e guardate ancora: c’è un grossa goccia d’acqua che sta cadendo sul vostro palmo. Anche questa è un ologramma, eppure quando la goccia elettronica vi cade in mano si divide in tante minuscole goccioline come se fosse vera, e voi le percepite con chiarezza.

I soliti effetti speciali? No, molto di più: sono due test di laboratorio di Touchable Holography, la nuova frontiera della realtà virtuale appena sviluppata da un team di scienziati dell’Università di Tokyo in collaborazione con una società californiana, la Provision Interactive Technologies. E’ stata presentata al Siggraph, la fiera delle tecnologie che si è tenuta in agosto a New Orleans, e in futuro cambierà la nostra percezione della realtà.Shinoda Hiroyuki

I cari vecchi ologrammi e le immagini in 3D, che troviamo sulle carte di credito, sui CD e sui DVD, sono destinati a finire nel baule dei ricordi. «Perché fino ad oggi potevamo soltanto vederli: se tu provassi a toccare un normale ologramma la tua mano lo attraverserebbe senza darti nessuna sensazione. Ora invece possiamo dare un’impressione di solidità, e questo apre grandi sviluppi», dichiara con un certo orgoglio il professor Shinoda Hiroyuki (foto a destra), membro del team dell’Università di Tokyo.
Quali sviluppi? Avere oggetti di ogni tipo – libri virtuali da sfogliare, strumenti musicali, tastiere di computer – creabili e cancellabili a nostro piacimento. Videogiochi in “full immersion”. Ed esperienze sessuali ora nemmeno immaginabili. (altro…)

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